NON NOBIS DOMINE, NON NOBIS, SED NOMINI TUO DA GLORIAM

sabato 29 ottobre 2011

I VASCELLI DEI TEMPLARI

A LA ROCHELLE IL GROSSO DELLA FLOTTA


Anche i Cavalieri del Tempio, a partire dal XII secolo, iniziarono a costruire una serie di navi utili per il trasporto di truppe in Terra Santa. Nel primo periodo, coincidente con la I Crociata, molte navi erano di provenienza genovese e veneziana. Da qui la forte necessità con il tempo di realizzare una propria flotta che fosse in grado di solcare i mari liberamente.
I vascelli Templari si potevano rintracciare nei principali porti del Mediterraneo e dell'Atlantico. In Italia a Pisa, Genova, Venezia e, per la vicinanza con il Medio Oriente, a Brindisi. In Francia erano rilevanti i porti di Marsiglia, Nizza, Saint - Raphael. La Rochelle divenne il punto di raccordo della flotta templare che, nel periodo di massima potenza, annoverava oltre 250 vascelli, molti dei quali utilizzati anche per effettuare scorrerie piratesche a discapito di navi musulmane.
Il porto francese che si affaccia sull'Oceano Atlantico, rappresentava un punto strategico per l'Ordine dei Cavalieri Templari. Qualsiasi destinazione era possibile da quel porto. E quando Filippo "il Bello" scatenò la caccia ai Templari, cercando di annientarli e di impossessarsi delle loro immense ricchezze, rimase a becco asciutto. I Cavalieri del Tempio riuscirono a nascondere i propri tesori, in parte imbarcandoli sulle navi alla fonda nel porto della Rochelle.
Da quel porto, dati storici, informano che le navi del Tempio presero tre differenti vie. La prima, la più vicina, verso il Portogallo, dove i Cavalieri vennero accettati a braccia aperte da re Dionigi e dove divennero i Cavalieri dell'Ordine del Cristo.
La seconda metà fu la Scozia, ben lontana dai dettami della Chiesa Romana e dove emerse la famiglia "Sinclar", legata in maniera indissolubile ai Cavalieri del Tempio.
La terza metà, ultima ma non meno importante, attraversava l'Oceano, portando le navi con la Croce Patente sulle vele, nel nuovo mondo, con oltre un secolo di vantaggio sul "templare" Cristoforo Clombo

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